top of page
Lucia Bencina

Fake #EMPOWERMENT

Negli ultimi anni, empowerment è diventata una delle parole più utilizzate nel mondo della politica, del marketing e del nuovo femminismo. Celebrità, aziende e campagne pubblicitarie ne hanno fatto un mantra per attrarre consensi e vendere prodotti, ma cosa si nasconde davvero dietro questo termine? E soprattutto, che tipo di empowerment ci viene proposto?


donna che si osserva attraverso uno specchio

La narrazione attuale vuole che per sentirci "empowered" -scusate l'inglesismo, ma é effettivamente difficile tradurlo letteralmente in italiano per cogliere le sfaccettature del termine originale- dobbiamo ricoprire un determinato ruolo o status, raggiungere determinati obiettivi, comprare un nuovo prodotto, assumere una nuova postura, dimostrare sempre di essere all'altezza delle aspettative.

L’industria del marketing contemporaneo ha sapientemente colto la nuova ondata femminista che stiamo vivendo (la quarta) e trasformato questo termine in una leva per muoverci come pedine, esattamente come ha fatto per decenni con i ruoli tradizionali di genere. Ma come sempre, per avere una visione concreta e consapevole di oggi, abbiamo bisogno di una breve regressione. Mi avvarrò del prezioso contributo sul tema, fornito dalla scrittrice Jennifer Guerra, nel suo libro "Il femminismo non é un brand".


L’Empowerment Come Merce di Consumo

L’idea di empowerment è nata nei movimenti per i diritti civili negli anni '60, con l’obiettivo di dare a chi era marginalizzato la possibilità di esprimere e riconquistare il proprio potere. Questo concetto ha un forte legame con la capacità di prendere decisioni autonome, di partecipare attivamente alla vita sociale, economica e politica, e di sfuggire alle dinamiche di potere oppressive.

Nella sua essenza, il vero empowerment ha a che fare con la libertà, l'autonomia e il recupero di un senso di sé.

Negli ultimi anni, tuttavia, il termine è stato banalizzato e mercificato. Le pubblicità ci raccontano che possiamo sentirci potenti con un restyling o aderendo a uno specifico stile di vita. Come sottolinea l'autrice, siamo passati da un concetto di empowerment originariamente legato al potere interiore a uno legato al potere d'acquisto: più sei capace di acquistare prodotti che simboleggiano forza e autonomia, più sei empowered.

Ma è davvero così? O è solo un altro modo per farci sentire incomplete, sempre bisognose di qualcosa di esterno per raggiungere il nostro pieno potere?


Il Vero Empowerment Non Si Compra

Il vero empowerment non può essere legato al consumo, né ridotto a un trend di mercato. È qualcosa che nasce dall'interno, dalla consapevolezza di chi siamo veramente, dei nostri punti di forza e delle nostre vulnerabilità.

Ed è proprio qui che il sistema attuale si insinua: per assumere quello che definisce POTERE, ci convince prima di tutto che non lo abbiamo -poiché é definito da precisi standard esteriori-, facendoci credere che non siamo quindi mai abbastanza , che ci manca sempre qualcosa per essere davvero capaci e complete.

Questa narrazione è pericolosa, proprio perché perpetua la stessa idea che ci ha rese fragili e insicure.

Ci porta a pensare che il nostro valore dipenda da quanto possiamo aderire agli standard esterni o dal possesso di oggetti e status simbolici.

In questo modo, il primo vero potere — il potere in di cui parla Guerra, ovvero la consapevolezza di sé e delle proprie capacità — viene continuamente soffocato e sostituito da un potere rivolto all'esterno, che ci aliena, facendoci cercare sempre fuori di noi quello che in realtà possiamo trovare solo dentro.



Perché accade questo? Qual é il fine?



Una donna che ascolta il proprio cuore con le mani conserte

Una Donna Consapevole È Una Donna Scomoda

Quando una donna prende piena consapevolezza di sé, diventa una forza con cui fare i conti.

Non può essere più manipolata, né governata.

Una donna sicura di sé è una donna che sfugge alle logiche del consumo e del controllo, perché non ha bisogno di conformarsi alle aspettative altrui per sentirsi potente.

Ed è proprio questo che rende le donne sicure così "scomode" per questo modello: non possono più essere dirottate, né spinte a fare scelte basate su insicurezze create artificialmente.


Oggi, sempre più donne stanno prendendo coscienza di questa dinamica tossica.

Sono molte le donne che nel loro viaggio dell'eroe (o meglio, dell'eroina), arrivano a quel punto in cui nonostante esteriormente abbiano in apparenza tutte le carte per essere EMPOWERED, nonostante i ruoli ricoperti, o lo status raggiunto, dentro continuano a sentirsi immeritevoli, indifese, fragili, oppure esauste e svuotate.

Ecco che allora comprendono di essere state ingannate, e intraprendono un cammino diverso verso quel "potere" che nessuno concede esternamente, ma che parte dall'interno.


È successo o sta succedendo anche a te?

Iniziamo il nostro percorso di #empowerment quando desideriamo evolvere ma senza per forza credere che ci manchi sempre qualcosa, che dobbiamo essere aggiustate o trasformate in qualcun altro per "valere" davvero.

Riscopriamo un potere che nasce dalla consapevolezza di chi siamo e dalla volontà di guidare la nostra vita con autenticità e coraggio; un potere che non può essere manipolato o venduto, perché è intrinseco e radicato in ognuna di noi.



Il Risveglio Femminile: Una Nuova Narrazione

La narrazione che parte dal presupposto che siamo fragili e incomplete (e attenzione, non meno donne, come qualcuno cerca di farci credere!!) sta crollando, e con essa la falsa idea di empowerment promossa dalle aziende -in senso ampio- e dai media.

Sempre più donne stanno abbracciando un concetto di leadership e potere che non ha nulla a che vedere con quello che abbiamo conosciuto finora, frutto di secoli di supremazia della cultura patriarcale, e che non dipende dal riconoscimento esterno, ma da un profondo senso di fiducia, autostima e autenticità.


Stiamo costruendo un nuovo modello di empowerment, basato sulla conoscenza di sé e sulla capacità di contribuire al mondo in modo autentico.

Questo tipo di potere è rivoluzionario perché sfugge al controllo.

Non può essere dirottato o utilizzato per altri fini, tra cui quelli commerciali, e non può essere sfruttato per ottenere consensi.

È un potere che libera e che ci permette di creare una vita in linea con chi siamo veramente, secondo ciò che solo noi profondamente e intimamente sappiamo di volere per noi stesse, e secondo le modalità che riteniamo nutrano il nostro senso profondo di essere.


L’empowerment massivo che ci viene venduto troppo spesso oggi non è il vero potere di cui abbiamo bisogno, o quantomeno non è quello principale, che determina tutto.


Il vero empowerment non è un accessorio o un traguardo esterno, ma un processo di scoperta interiore.

È la conoscenza di sé, la consapevolezza delle proprie capacità e la volontà di guidare la propria vita con il coraggio di rimanere sempre fedeli a noi stesse con autenticità.

E questo potere, una volta risvegliato, è inarrestabile.

È il risveglio della LEADER INTERIORE in ciascuna di noi, la sola che ci permette di seguire un cammino unico, personale, e di perseguire i nostri obiettivi e le nostre ambizioni più autentiche.



Comments

Rated 0 out of 5 stars.
No ratings yet

Add a rating
bottom of page